La Battaglia di Giarabub

La Battaglia di Giarabub fu un episodio della campagna del Nordafrica della Seconda Guerra Mondiale, che si protrasse da dicembre 1940 a marzo 1941.
La battaglia, che vide la sconfitta dei reparti italiani, ebbe luogo per l'appunto presso il villaggio di Giarabub, un'oasi del deserto libico.
Nel 1940 l'oasi di Giarabub era infatti l'avamposto di frontiera italiano più meridionale lungo il confine del territorio egiziano.

Una foto aerea dell'Oasi di Giarabub, teatro dell'omonima battaglia

Foto Credits: Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=1777965

Gli schieramenti della Battaglia di Giarabub

La Battaglia di Giarabub vide protagonisti da una parte le forze italiane e dall'altra gli australiani e gli inglesi.

Lo schieramento italiano della Battaglia di Giarabub

La difesa dell'oasi di Giarabub, al comando del maggiore Castagna, vedeva schierati 1350 soldati regolari del Regio Esercito e circa 800 soldati libici, suddivisi in quattro compagnie tra genieri, fanteria e guardie di frontiera.
All'interno della Cittadella di Giarabub vi erano inoltre un ospedale da campo, una sezione di rifornimento e un'unità di segnalazione.
Per le difese campali, gli italiani potevano contare invece su un buon numero di bocche di fuoco, cosi suddivise:

  • 14 cannoni 47/32 Mod 35 chiamati “Elefantino”, un’ottima arma d’accompagnamento per la fanteria e utile contro mezzi blindati;
  • 4 cannoni 77/28 Mod 5;
  • 16 cannoni – mitragliere da 20/77 con munizioni 20X138 mm B;
  • 56 mitragliatrici da campo.

Trattandosi di una posizione in campo aperto nel pieno deserto, lo schieramento italiano si preparò a difendere Giarabub dalla battaglia predisponendo difese esterne, come trincee, fossati anticarro, posti di osservazione e altre opere campali di vario genere.

Lo schieramento australiano della Battaglia di Giarabub

Nella Battaglia di Giarabub gli italiani si trovarono a fronteggiare le truppe australiane in forza alla Western Desert Force al comando del generale di Brigata George Wotten, comandante della 18° Brigata di fanteria australiana. Lo schieramento australiano che combattè a Giarabub era composto dallo squadrone B del 6° Reggimento di Cavalleria e dal 9° Battaglione di fanteria, entrambi inquadrati nella 6° Divisione australiana.
Gli australiani affrontarono la Battaglia di Giarabub con questi armamenti:

  • carri leggeri Vickers Mark E da 7,3 tonnellate;
  • Bren Gun Carrier da 3,75 tonnellate, armate con mitragliatrice Vickers o Bren da 7,7 mm o fucile anticarro Boys;
  • 15 autocarri da 750 kg e altri 30 da 1.500 kg.

L'assedio di Giarabub

La cittadella di Giarabub fu l'unico presidio che resistette agli attacchi scagliati in quella zona di guerra. Il comandante Castagna resisteva infatti eroicamente a tutti le offensive sferrate a Giarabub.
Tuttavia presto gli autraliani capirono che il presidio era completamente isolato, con la linea del fronte italiano che dopo l'offensiva si trovava ora in lena d'aria a circa 700km da Giarabub; iniziarono così ad intensificare gli attacchi in particolare sulle linee di rifornimento che dopo l'inizio dell'operazione Compass erano completamente bloccate.
L'unico rifornimento a resistere fu quello aereo che però non durò molto: nonostante i tentativi della Regia Aeronautico di rifornire l'oasi, il 9 gennaio 1941 gli inglesi bombardarono la pista di Giarabub rendendola inoperativa e distruggendo anche un aereo.

La carenza di rifornimento indurì ancor di più il razionamento delle scorte, nonostante ciò lo spirito degli italiani assediati a Giarabub non venne meno, grazie soprattutto al carisma del maggiore Castagna. I soldati erano intenzionati a proseguire la battaglia e difendere Giarabub senza arrendersi, senza cedere alle richieste australiane sempre più insistenti e alle tecniche di guerra psicologica da loro messe in campo.

Sebbene l'onore e la determinazione dimostrati dal Maggiore e dei suoi uomini fossero prova di enorme coraggio, Castagna era perfettamente consapevole che la situazione a livello tattico fosse irreversibile; fu così che decise di lasciare ai propri uomini la scelta tra la battaglia e la resa... Incredibilmente tutti i soldati, compresi mutilati e feriti, scelsero di continuare a combattere, mantenendo la posizione a Giarabub con risolutezza.

L'ora zero della Battaglia di Giarabub

Sospinto dall'ardimento dei suoi soldati, il maggiore Castagna lanciò un ultimo disperato attacco verso le postazioni britanniche lasciando di stucco gli alleati.
La battaglia infervorò in fretta: piogge di bombe e mortai iniziarono a piovere su Giarabub, bloccando l'impeto dei soldati, lasciando sul campo più di 250 morti e vedendo la cattura di 1300 soldati. Lo stesso tenente colonnello Castagna, promosso qualche giorno prima della fine della battaglia di Giarabub, venne ferito alla testa da una bomba.
Dopo poco il resto dei soldati ancora vivi si arrese e la battaglia di Giarabub terminò con la sconfitta dello schieramento italiano.

In patria si seppe qualcosa di questi avvenimenti tramite il bollettino 288 del 22 marzo 1941, che segnò l'inizio della leggenda dell'uomo che con un pugno di uomini tenne in scacco per mesi gli inglesi e gli australiani, tanto da essere da loro definito “Giarabub's Man”.
La vicenda ebbe un'eco e una risonanza incredibili in Italia, tanto che le stazioni EIAR iniziarono a trasmettere una canzone che diventerà celebre, “La Sagra di Giarabub”; nel 1942 inoltre sarà prodotto anche un film dal titolo “Giarabub” dal registra Goffredo Alessandrini, con protagonista un giovane Alberto Sordi.


Le truppe australiane conquistano Giarabub

Foto Credits: Fonte sconosciuta, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45680086

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